NOMINATO AL PREMIO DEL CINEMA SVIZZERO
In Svizzera, terra di neutralità, si levano voci nuove e sconosciute. Voci di donne che lottano per il riconoscimento del razzismo strutturale, che decostruiscono gli stereotipi e che rivendicano la loro doppia identità di svizzere e nere. È in questo contesto che Rachel M’Bon, una giornalista svizzero-congolese, inizia la ricerca della sua identità. Nel suo cammino verso l’emancipazione, mette in discussione il suo passato e il suo presente, tendendo uno specchio al suo Paese e ai suoi/sue coetanei/e.
La determinazione con cui Rachel M’Bon affronta il suo passato è la forza di questo film, che rappresenta un passo importante verso l’apertura di un discorso troppo a lungo represso. Insieme alla regista Juliana Fanjul, la giornalista svizzero-congolese interroga il suo Paese e ritrae sei protagoniste. Ognuna di loro racconta una storia che riflette il suo personale percorso di liberazione.
Presentiamo il film in combinazione con il cortometraggio ETHEREALITY di Kantarama Gahigiri
Bloccato nello spazio per 30 anni. Come ci si sente a tornare finalmente a casa? Una riflessione sulla migrazione e sul senso di appartenenza.
Kantarama Gahigiri è una regista svizzero-ruandese. Nel 2004 ha vinto il prestigioso premio Fullbright e si è trasferita a New York dove ha completato il suo master in cinema. Il suo primo lungometraggio TAPIS ROUGE è stato proiettato e premiato in tutto il mondo.
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