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In 2002, a cautious young graphic designer is taken, against his will, on a complete tour of Afghanistan by two fearless reporters. With a video camera bought at the Kabul bazaar, he will follow them for two months on a wild journey. Or how to find one’s way in life when you’re fearful, anti-militarist and, after the death of your parents, you unwillingly become a war reporter just after 9/11.

Se solo potessi ibernarmi

Se solo potessi ibernarmi

Un adolescente povero ma orgoglioso, Ulzii, vive nella zona delle yurte di Ulaanbaatar con la sua famiglia. È un genio della fisica ed è determinato a vincere una gara di scienze per ottenere una borsa di studio. Quando la madre trova un lavoro in campagna, lascia lui e i suoi fratelli più piccoli ad affrontare da soli il rigido inverno. Ulzii dovrà accettare un lavoro rischioso per prendersi cura di tutti loro e mantenere la casa riscaldata.

The Siren

The Siren

1980, Abadan. La capitale dell’industria petrolifera iraniana resiste all’assedio iracheno. Il quattordicenne Omid ha sfidato l’assedio ed è rimasto in città con il nonno, in attesa del ritorno del fratello maggiore dal fronte. Insieme a Omid, una galleria di personaggi insoliti è rimasta in città per motivi propri, e ognuno resiste a modo suo. Ma il cappio si stringe mentre Omid cerca di salvare i suoi cari, imbarcandoli su una barca abbandonata che trova nel porto di Abadan e che diventerà la sua arca.

Polish Prayers

Polish Prayers

Un esordio avvincente, tanto illuminante quanto sconvolgente. – FILMUFORIA

Un’opera potente e senza compromessi – e un esordio toccante, intenso e profondo senza essere giudicante. – CINEUROPA

Il ventiduenne Antek, cattolico tradizionale in Polonia, ha idee profondamente conservatrici. Ma quando si innamora per la prima volta, inizia a nutrire dei dubbi, prima sul divieto di fare sesso prematrimoniale e infine sull’esistenza di Dio.

Il ventiduenne Antek è destinato a diventare il leader religioso della Confraternita polacca ultraconservatrice. La Confraternita organizza contro-dimostrazioni agli eventi LGBTQI e si riunisce per riti di mascolinità nella foresta. Ma quando Antek sta per essere promosso, inizia a mettere in discussione i principi morali per i quali ha passato anni a lottare.

Nel corso di quattro anni, la regista Hanka Nobis accompagna il giovane carismatico e sensibile, che si identifica sempre meno con i valori tradizionali. In scambio con una cerchia di amici in costante cambiamento, Antek sviluppa la propria opinione su cosa significhi essere una brava persona.

Big Little Women

Big Little Women

Come si può parlare di lotte femministe in modo tenero con un patriarca illuminato? La regista svizzero-egiziana Nadia Fares intreccia una cronaca personalizzata del femminismo in Egitto con un omaggio all’amato padre.
Per questo, ritrae tre generazioni di donne che si battono per i loro diritti, ma i cui progressi sono spesso seguiti da sconfortanti battute d’arresto e dalla rassegnazione. Allo stesso tempo, diventa chiaro come la storia delle lotte femminili si intrecci con i cambiamenti politici e sociali dell’intera nazione.

In questa lettera cinematografica, la regista svizzero-egiziana Nadia Fares commemora suo padre e racconta in modo personale 75 anni di lotta delle donne in Egitto, il Paese di suo padre, e in Svizzera, il Paese di sua madre. In questo modo, esplora gli effetti delle tradizioni patriarcali in Oriente e in Occidente e li rivela come immagini speculari.

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RECIF | Tea Room (Fribourg) | Gender Campus | Mampreneures (association suisse des mamans entrepreneurs) | Association suisse pour le droit de la femme | EPFelles | OSAR (Organisation Suisse d’Aide aux réfugiers) | ParMi (Fribourg) (MNA) (Fribourg) | BIF Bureau information Femmes (Lausanne) | CSP (centre social protestant) – Genève | Service jeunesse et cohésion sociale (Yverdon les Bains) | Business and Professional Women Club Genève | Business and Professional Women Club Fribourg | Bureau Lausannois pour les Immigrés Lausanne | Service de la sécurité sociale, secteur intégration (Renens) | Bureau de l’intégration (Vevey) | Association AMIS (Aigle) | Association pour la Promotion des Droits Humains | ACES Association culturelle Egypto-Suisse | Defence for Children (impact days 2021) | Frauenstadtrundgang Zürich | Gosteli Stiftung Archiv zur Geschichte der schweizerischen Frauenbewegung | Männer.ch Schweizerisches Institut für Männer | Swonet Swiss Women Network | womenmatters Blogg Frauen und Karriere | Haus der Religionen – Dialog der Kulturen (Bern) | Die Feministen | Frauenzentrale Zürich | Human Rights Film Festival Zurich | Fem So – Feministischer Verein Kanton Solothurn | Frauenzentrale Aargau |

Something You Said Last Night

Something You Said Last Night

La giovane Ren va in vacanza con i suoi genitori italo-canadesi e con la sua sorella minore Siena. La sua famiglia non sa che di recente ha perso il lavoro. Ren cerca di orientarsi nella località balneare, orientata ai pensionati, e di sfuggire ai modi amorevoli ma iperprotettivi dei genitori, mentre la sorella tiene la famiglia sulle spine con i suoi scatti di ribellione. Sapendo che dopo le vacanze Ren dipenderà ancora di più dal sostegno dei genitori, la casa delle vacanze sembra sempre più confinante.

In questo film fresco e privo di cliché, la regista e scrittrice Luis De Filippis racconta le vibranti dinamiche familiari ed esplora il desiderio conflittuale di una Millennial di essere indipendente e allo stesso tempo accudita. Mentre il film cattura perfettamente il tenore di una vacanza estiva in cui il sole, l’alcol annacquato, la noia e l’imbarazzo sono standard, c’è un senso di fondo del leggero disagio che affligge Ren come donna trans in una località conservatrice. Senza stereotipi melodrammatici, De Filippis e il suo team ci mostrano un mondo che rappresenta autenticamente l’esperienza trans.